Branca
Chirurgia Ambulatoriale
Dermatologia
Regime
Prep. esame
Nessuna
Referto
Immediato
Sedi
CrocettaPianezza
San Donato
Cos'è la Diatermocoagulazione?
La Diatermocoagulazione (o Elettrocoagulazione o DTC) è una tecnica impiegata in dermatologia allo scopo di trattare alcuni tipi di affezioni cutanee.
La tecnica permette di asportare piccole porzioni di tessuto epidermico per trattare o risolvere alcuni tipi di nevi, verruche, lichen planus, fibromi penduli e altre affezioni cutanee. Viene eseguita con il diatermocoagulatore (o elettrobisturi) che, attraverso una corrente elettrica ad alta frequenza, è in grado di effettuare un piccolo taglio sul tessuto cutaneo che viene istantaneamente cicatrizzato.
Lo strumento presenta due estremità: il catodo di piccole dimensioni che viene appoggiato sul tessuto da trattare e l’anodo (più grande) posizionato su un’altra parte del corpo. È possibile modulare la frequenza e l'intensità della corrente elettrica applicata a seconda che si voglia eseguire un taglio oppure una cicatrizzazione.
Quando è utilizzata la Diatermocoagulazione?
In Dermatologia, la Diatermocoagulazione è solitamente utilizzata per il trattamento di neoformazioni cutanee come cheratosi seborroiche, cheratosi attiniche, granulomi o verruche. In particolare, questa tecnica è usata per il trattamento o la rimozione di:
- Verruche;
- Fibromi penduli;
- Nei;
- Alcuni tipi di angiomi stellati;
- Angiomi rubini;
- Cheratosi seborroica o attinica;
- Couperose;
- Capillari venosi ecstatici;
- Efelidi;
- Lentiggini.
Come prenotare una Diatermocoagulazione a Torino e Pianezza?
Nelle sedi IRM di Pianezza, Torino San Donato e Torino Crocetta è possibile prenotare una Diatermocoagulazione con i nostri specialisti del reparto di Dermatologia.
Come si svolge la Diatermocoagulazione?
Il procedimento della diatermocoagulazione coinvolge l'uso di un diatermocoagulatore o elettrobisturi ad alta frequenza.
Una volta preparata l'area da trattare, il medico dermatologo poggia lo strumento sulla porzione di pelle affetta dalla neoformazione. La corrente elettrica sprigionata dallo strumento attraversa gli strati dell'epidermide e, facendo evaporare l’acqua contenuta nelle cellule, fa coagulare le proteine cellulari, generando in effetti una bruciatura della porzione di tessuto interessata.
Grazie ai processi naturali dell'organismo, la zona lesa si cicatrizza. In pratica, sugli strati epidermici si accumulano cellule che producono tessuto connettivo al posto dell’affezione cutanea.
Per tale ragione, subito dopo l'intervento iniziano a formarsi croste di colore scuro che dovranno cadere spontaneamente (normalmente nell'arco di una o due settimane). In seguito, sarà possibile applicare apposite creme idratanti e unguenti sull'area interessata allo scopo di lenirla e idratarla, minimizzando il rischio di macchie o cicatrici cheloidi.
È bene evitare l'esposizione al sole durante tutto il periodo di guarigione.
Quale preparazione bisogna seguire? Ci sono controindicazioni?
La Diatermocoagulazione è considerata molto efficace e non invasiva e permette di ottenere risultati soddisfacenti con tempi di intervento relativamente rapidi.
Infatti, la tecnica è totalmente sicura, di facile esecuzione e non presenta particolari preparazioni o complicanze. In rari casi, può accadere un aumento o una diminuzione dell’intensità del colore sulla parte di cute sottoposta alla procedura o che si formino delle cicatrici cheloidi. Nella normalità dei casi, invece, la Diatermocoagulazione elimina le escrescenze cutanee senza lasciare particolari segni sulla pelle.
Tuttavia, la tecnica non è completamente indolore, per questo il medico dermatologo può effettuare una leggera anestesia locale sull'area interessata.
Quanto dura il trattamento?
La diatermocoagulazione si effettua, in genere, in ambiente ambulatoriale. La sua durata varia in base all'ampiezza dell'area interessata della anomalia cutanea e può andare dai 30 ai 60 minuti.
Di solito è sufficiente un solo trattamento ma, nel caso debbano essere rimosse più escrescenze della pelle, può essere necessario sottoporsi a un maggior numero di sedute.