Questo tipo di visita serve per valutare la salute dell’apparato respiratorio.
Lo pneumologo andrà a testare la capacità funzionale degli organi interessati durante il processo respiratorio, a identificare eventuali patologie, e a predisporre una terapia adatta alla loro soluzione.
La visita inizia con un’approfondita anamnesi, per evidenziare eventuali predisposizioni genetiche o la presenza di fattori di rischio, ad esempio legati alla professione svolta o alle abitudini di vita (consumo di tabacco).
Viene sempre effettuata a torace scoperto e a paziente seduto, per permettere al medico di ispezionare il torace visivamente valutandone la capacità di espandersi, e successivamente di effettuare le tre fasi dell’esame obiettivo: palpazione, percussione e auscultazione (individuazione di rumori bronco-polmonari). Un’altra fase che lo specialista può ritenere utile a completare il quadro clinico del paziente, è quello di misurare la saturazione arteriosa, che indica la quantità di ossigeno effettivamente presente nell’emoglobina del sangue.
La visita pneumologica è consigliata quando si sospetti la presenza di patologie quali ad esempio:
- Asma bronchiale
- BPCO
- Versamento pleurico
- Bronchite acuta
- Polmonite
Lo pneumologo, al termine della visita decide se orientare il paziente verso ulteriori accertamenti diagnostici, come radiografie toraciche, emogasanalisi, spirometria, o altre visite che diano una panoramica più precisa circa lo stato di salute del paziente, in modo da mirare con precisione la terapia più adatta ed efficace.