Quale apparecchiatura di RISONANZA MAGNETICA scegliere?

Questa pagina informativa è finalizzata ad aiutare il paziente nella scelta dell’apparecchiatura di risonanza magnetica con cui effettuare l’esame prescritto.

Le macchine per la risonanza magnetica non sono tutte uguali: semplificando al massimo la categorizzazione, esistono apparecchiature con potenze che vanno da 0,2 fino ai 3 Tesla, apparecchiature messe in commercio da molti anni e apparecchiature di ultima generazione.

Le prime apparecchiature comparse sul mercato una trentina di anni fa erano lunghi cilindri cavi in cui era frequente la sensazione di claustrofobia; negli anni si sono evolute e oggi risultano molto simili ad una TAC, corte e larghe. Al contempo è aumentata l’intensità del campo magnetico garantendo un costante aumento della qualità di immagine ed una maggiore velocità nell’esecuzione dell’esame.
Per il maggior comfort dei pazienti e per ridurre la sensazione di claustrofobia negli anni passati si sono diffuse le risonanze aperte, oggi dedicate esclusivamente alle articolazioni (la normativa ASL per gli esami effettuati in convenzione con il SSN limita il loro utilizzo alle sole articolazioni). Queste apparecchiature utilizzano un basso campo magnetico ed una risoluzione di immagine decisamente inferiore agli alti campi magnetici, a cui non sono paragonabili né per livello di precisione dell’indagine né per qualità del risultato.

Nel reparto di Diagnostica per Immagini dell’IRM sono presenti due apparecchiature: la Siemens Freemax (0,5 tesla) e la General Electric Signa (3 tesla).

La 0.5 T appena acquisita è una risonanza Siemens di ultimissima generazione (2021) con il gantry (lo spazio interno) più ampio attualmente esistente in commercio: 80 cm, adatta anche ad accogliere un Paziente sovrappeso, e una tecnologia che permette un’alta qualità di immagine in tempi significativamente ridotti, così da trascorrere una minore quantità di tempo all’interno del macchinario.

La GE Signa da 3 T è la migliore tecnologia RM esistente ad uso clinico: offre opzioni avanzate, sequenze speciali e fornisce una qualità di immagine difficilmente ottenibile con qualsiasi altro modello (fino a pochi anni fa le apparecchiature da 3 Tesla erano utilizzate esclusivamente per la ricerca).
E’ indicata soprattutto per gli studi neurologici di patologie neurovegetative come alzheimer o parkinson, e neurologiche come epilessia o sclerosi multipla, ma consente di ottenere immagini particolarmente dettagliate in tutti i distretti corporei, permettendo allo specialista di visualizzare le strutture anatomiche più piccole o sottili con maggiore chiarezza e rendendo possibile la diagnosi precoce di patologie neoplastiche oltreché di lesioni muscolo-scheletriche fini.
La maggior parte dei Pazienti che teme di soffrire di claustrofobia in realtà non ha problemi ad effettuare l’esame in questo tipo di macchinario, soprattutto seguendo le indicazioni del tecnico.