Un medico tiene in mano uno strumento per problemi intestinali.

ENDOSCOPIA DIGESTIVA: cos’è e quando è utile?

ENDOSCOPIA DIGESTIVA: cos'è e quando è utile?

ENDOSCOPIA DIGESTIVA: cos'è e quando è utile?

Sfatiamo alcuni falsi miti legati a questa tecnica diagnostica

Tempo di lettura : 3 minuti


Esistono molti falsi miti attorno all'endoscopia digestiva. Comprendere cos'è e quando è utile può aiutare i pazienti a superare le paure infondate e affrontare l'esame come un importante passo verso la salute e la prevenzione.

Cos'è l'endoscopia?

L'endoscopia digestiva è una tecnica diagnostica e terapeutica essenziale in medicina per esaminare l'interno del tratto gastrointestinale compreso l'esofago, lo stomaco e l'intestino tenue. Questa procedura viene eseguita con un endoscopio, uno strumento flessibile dotato di una telecamera e una fonte di luce, inserito attraverso cavità naturali del corpo (bocca o ano) a seconda della zona da esaminare.

La tecnica è utilizzata principalmente per diagnosticare condizioni come reflusso gastroesofageo, ulcere, tumori gastrointestinali, polipi e malattie infiammatorie come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn.

Perché è importante questa tecnica?

La prevenzione è il primo obiettivo dell'endoscopia, poiché consente di individuare precocemente patologie potenzialmente maligne o pre-neoplastiche, riducendo il rischio di complicanze a lungo termine. La tecnica consente anche interventi mini-invasivi come la rimozione di polipi, il trattamento di emorragie e la diagnosi di malattie croniche del tratto digestivo. In questo tipo di esami i più comuni sono la gastroscopia, per osservare l'esofago, lo stomaco e il duodeno, e la colonscopia, che esamina l'intestino crasso e parte del tenue.

Qualche mito da sfatare

Prima di sottoporsi a un'endoscopia digestiva, esistono diversi falsi miti che possono generare ansia o idee errate sulla procedura. È importante sfatarli per affrontare l'esame con serenità e consapevolezza:

  1. "È una procedura estremamente dolorosa". Falso. L'endoscopia digestiva è generalmente indolore, poiché spesso si svolge con l'ausilio di sedazione o anestesia locale. I pazienti possono avvertire un leggero fastidio durante l'introduzione dell'endoscopio ma non si tratta di dolore intenso.
  2. "È pericolosa e invasiva". Sebbene ogni procedura medica comporti rischi, l'endoscopia digestiva è considerata sicura e minimamente invasiva. I benefici superano ampiamente i rischi quando l'esame è indicato. Complicanze gravi come perforazioni sono estremamente rare.
  3. "Non serve a nulla se non si hanno sintomi". Questo mito ignora l'importanza della prevenzione. Anche in assenza di sintomi evidenti, l'endoscopia può individuare lesioni precancerose, polipi o malattie silenti come il reflusso gastroesofageo cronico prevenendo complicanze future.
  4. "Dopo l'endoscopia non ci si può muovere per giorni". Non è vero. La maggior parte dei pazienti torna alla normalità poche ore dopo la procedura, anche se è consigliabile evitare di guidare subito dopo l'esame  e svolgere attività pesanti nelle prime 24 ore.
  5. "L'esame è lungo e complicato". In realtà, l'endoscopia digestiva dura in media tra 10 e 30 minuti, a seconda del tipo di tratto intestinale da analizzare e/o delle eventuali procedure aggiuntive come la rimozione di polipi.
  6. "Non posso fare l'endoscopia perché sono soffro di ansia o claustrofobia". In genere, il medico risponde alle domande del paziente che riguardano l'esame per tranquillizzarlo. Conoscere alcuni aspetti della procedura può, a volte, contribuire a prendere maggiore consapevolezza riducendo i dubbi e le ansie.
  7. "La preparazione è troppo complicata e fastidiosa". La preparazione può essere impegnativa, soprattutto per la colonscopia (dieta specifica, lassativi, etc.) ma è essenziale per garantire risultati precisi. Gli operatori IRM e i medici sono a disposizione per fornire informazioni chiare e supportare il paziente nel processo preparatorio.

Cosa ricordare dell'endoscopia?

L'endoscopia digestiva è una procedura minimamente invasiva che consente di diagnosticare e trattare patologie dell'apparato digerente, come gastriti, ulcere, polipi e tumori gastrointestinali. Grazie all'utilizzo di strumenti avanzati, come il gastroscopio e il colonscopio, il medico può esaminare in dettaglio l'esofago, l'intestino tenue o il colon. Tra i principali vantaggi c'è la possibilità di individuare precocemente alterazioni patologiche, evitando interventi più complessi.

Prima di eseguire l'esame, il medico valuta attentamente il rapporto rischio/beneficio per il paziente. Questo processo consiste nel bilanciare i potenziali vantaggi della procedura con i possibili rischi come complicanze ed effetti collaterali. Quest'analisi, di solito, tiene conto della salute generale del paziente, della presenza di condizioni fisiche compromettenti e dei benefici attesi.


"Manuale di endoscopia digestiva", Iannetti A., ed. Kappa,  1997.

"Atlante di endoscopia digestiva. Esofago - stomaco - duodeno", Geraci G. et al., Aracne, 2014.

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